“Non so cos’abbia di tanto comunicativo la fisarmonica che quando la sentiamo ci si stringe il cuore. […] Io personalmente farei innalzare una statua a questo mantice nostalgico, amaramente umano.”
Gabriel García Márquez – Elogio della fisarmonica
Nato a Pordenone nel 2011, da un sogno lungamente cullato dal direttore artistico Gianni Fassetta, e duplicato sul palcoscenico di Matera già dal 2012, in pochi anni il Fadiesis Accordion Festival si è affermato per originalità e innovazione a livello internazionale. Protagonista la fisarmonica, uno strumento musicale “giovane”, brevettato a Vienna nel 1829, che ha accompagnato quasi due secoli di cultura popolare. Attraverso le sue proposte, il Festival vuole andare oltre i luoghi comuni che confinano la fisarmonica nel territorio del folclore. Vuole proiettarla in altri e inesplorati orizzonti musicali: dalla musica classica al jazz, dalla musica sacra a quella moderna. Vuole restituire alla sua voce “umana” e “comunicativa” la sua forza simbolica e sociale e, insieme, la sua preziosa ricchezza di sfumature. Vuole consacrare l’ineguagliabile versatilità di questo strumento, che attraversa lo spazio, i generi, le culture.
Fadiesis Accordion Festival 2020
X edizione Festival Internazionale Fisarmonicistico
Incontri
Coltivare lo spirito dell’incontro; unire persone e idee, portando nuova linfa alla musica attraverso il confronto umano e artistico; ritrovare l’energia vitale del pubblico: giunto alla X edizione e affrontando le difficoltà di un anno che richiede dosi supplementari di resilienza e creatività, il Fadiesis Accordion Festival concretizza la sua aspirazione “sociale”, proponendo con responsabile cautela un’edizione sul campo, dopo mesi di concerti online e di orchestre virtuali.
“Incontri”, dunque, è la parola che illumina con audaci note di speranza un Festival speciale in un anno speciale di distanziamenti e isolamenti.
“Incontri” significa proseguire il progetto di concerti, laboratori, masterclass che intrecciano l’esperienza dell’Associazione Fadiesis con quelle di partner di primordine, come i Conservatori di Matera, Trieste, Udine o la Scuola slovena di Tolmino.
“Incontri” significa spingersi con coraggio e curiosità in altri territori musicali e culturali, dalla Slovenia alla Svizzera, o addirittura al lontano Giappone, dove per la prima volta approda il Festival, coronando un progetto con il mondo nipponico lungamente coltivato in Italia.
“Incontri” significa reinventare e contaminare, collegare mondi apparentemente lontani, accompagnando per esempio il canto patriarchino alle soglie della villotta.
“Incontri”, soprattutto e innanzitutto, significa restituire alla musica e alla cultura la loro primaria funzione sociale, anche portando giovani artisti nei centri assistenziali, per alimentare il confronto più importante e reale: quello tra esperienze umane.