Il bandoneón di Héctor Ulises Passarella

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La magia che accompagnò “Il postino” di Troisi

MATERA – 24 ottobre

PORDENONE – 1 novembre

“Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla.”

(Pablo Neruda) – Il postino (1994)

Nell’immagine sopra, sullo sfondo del bandoneòn simbolo del Festival una veduta di Procida, set cinematografico de Il postino.

Ci sono film che si ancorano nell’immaginario con la propria colonna sonora, parte indissolubile della loro magia. Uno di questi è Il postino, tratto dal romanzo Il postino di Neruda di Antonio Skármeta e dedicato a uno scorcio di vita in esilio del grande poeta cileno Pablo Neruda. Un film girato in Italia, tra Procida e Salina, diretto dall’inglese Michael Radford e da Massimo Troisi, interprete principale con il francese Philippe Noiret di questa intensa pellicola. Un’opera che parla di un confino, eppure capace di un raro respiro universale, frutto di un lavoro che ha coinvolto una troupe internazionale e ha visto anche la partecipazione della guest star del Fadiesis Accordion Festival, Héctor Ulises Passarella, magistrale interprete con il suo bandoneón delle musiche che hanno valso al compositore italo-argentino Luis Enriquez Bacalov il premio Oscar 1996.

Lo struggente tema conduttore accompagna inevitabilmente le immagini dell’ultima commovente fatica di Massimo Troisi, la maschera malinconica dell’indimenticato regista e attore napoletano, morto solo dodici ore dopo la fine delle riprese. Nel riascoltare queste note non va però dimenticato un altro sfortunato protagonista di questa storia cinematografica e musicale, il cantautore istriano Sergio Endrigo, di cui anche lo stesso Bacalov, dopo lunghe controversie, ha riconosciuto postuma la co-paternità della composizione, ispirata alla canzone Nelle mie notti di Endrigo-Del Turco-Margheri.

Un tema capolavoro, capace di evocare ricordi lontani ed emozioni profonde, anche grazie alle infinite sfumature sprigionate dalle mani prodigiose e dalla sensibilità poetica di Héctor Ulises Passarella.

 

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