Romeo Pignat, autore
Pordenonese, socio dello studio Primalinea, si occupa dal 1995 di comunicazione d’impresa, con una specializzazione nei progetti istituzionali: come la serie dei calendari Brovedani, dedicati ai protagonisti della scienza, della tecnica, dell’arte in Italia, e realizzati con la collaborazione di aziende come Bosch e Daimler AG, università come “La Sapienza” di Roma, enti come l’Istituto Lombardo di Milano o la Fondazione Barsanti e Matteucci di Lucca, consulenti come l’ing. Basilio Catania, massimo esperto mondiale di Antonio Meucci.
Riserva una parte sempre più preziosa della sua attività alla propria terra, con pubblicazioni, audiovisivi, esposizioni, creatività per festival e scritture per spettacoli ed eventi.
Ha sceneggiato e diretto documentari sul Friuli Venezia Giulia, il Parco Naturale Dolomiti Friulane, la città di Pordenone, l’Isonzo e le Valli del Natisone, scoperte nel 2001 con la regia del cortometraggio Sada te povien – Ora ti racconto.
Ha curato per conto dell’Ente Friuli nel Mondo la mostra itinerante Friuli Venezia Giulia – Le radici nel futuro, presentandola in Australia e in Canada.
Ha curato le pubblicazioni Carnia – Valli di tempo e di pietra e Giuliani nel Mondo – Con le nostre radici nel nuovo millennio, la seconda a compendio di un’esposizione ospitata in vari paesi, tra cui Australia, Sud Africa, Argentina, Brasile, Venezuela, Cile, Canada, Stati Uniti, Uruguay, dove il Governo nazionale l’ha designata con decreto “evento che per le sue caratteristiche costituisce un motivo di attrazione per il turismo nazionale e internazionale”.
Nel 2012 ha realizzato per l’Associazione Bellunesi nel Mondo, come direttore artistico, il MIM – Museo Interattivo delle Migrazioni di Belluno, uno spazio innovativo sia per la cospicua presenza di contributi multimediali, sia per un approccio al problema migratorio calato nel presente.
Nel 2015 ha curato, sempre per l’Associazione Bellunesi nel Mondo, il laboratorio Movimenti nelle retrovie, uno sguardo spalancato sulle vicende che coinvolsero le popolazioni civili del nord-est d’Italia durante la I guerra mondiale, da cui ha tratto il concerto-racconto-immagine Non capivamo.
Con il coautore e fotografo Ruggero Lorenzi, ha pubblicato nel 2015 Valcellina – La strada della luce e nel 2016 Maniago – Storie fatte a mano, dedicato alla coltelleria maniaghese.
Nel 2017, per Edizioni Bellunesi nel Mondo, ha curato la pubblicazione Tutti i mestieri nel mondo – Un secolo di emigrazione bellunese. Ha inoltre scritto a due mani con Ferruccio Clavora il libro Lacrime nere – Dalle Valli del Natisone alle miniere del Belgio, esordio editoriale di Primalinea.